QUESTO FINALE E' FUORI DI TESTA! E' SUCCESSO DA... !!HOT!!
In conferenza stampa, Simone Inzaghi ribadisce l'importanza del successo di questa sera: "E' un meritato piccolo, grande vantaggio in vista del match di ritorno. La rabbia di Dzeko? Anche io da giocatore mi arrabbiavo quando mi sostituivano, ma mi è bastato vedere come è scattato al gol di Lukaku per capire che non ci sono problemi. Questa sera i ragazzi hanno usato la testa, come avevo chiesto".
QUESTO FINALE E' FUORI DI TESTA! E' SUCCESSO DA...
Nel deserto, Walt tenta di avvelenare la fajita di Tuco con la ricina ma viene visto dallo zio, che tramite il suo campanello prova ad avvertire il nipote che i due prigionieri stanno tramando qualcosa: dopo un po' Tuco capisce i segnali dello zio, si altera e trascina fuori Jesse per ucciderlo. A quel punto Walt rivela di aver tentato di avvelenarlo, facendo sì che Tuco distolga lo sguardo da Jesse e permettendo a quest'ultimo di colpirlo in faccia con una pietra. Nella colluttazione che segue, Jesse riesce a sottrarre la pistola a Tuco e sparargli nel fianco: i due decidono di lasciarlo morire dissanguato e dileguarsi. Ma mentre sono in partenza, vedono arrivare un'auto e si nascondono: è Hank, che aveva rintracciato la Chevrolet Montecarlo di Jesse tramite l'antifurto. Walt e Jesse, nascosti poco lontano, assistono allo scontro a fuoco tra Hank e Tuco: dopo un fitto scambio di colpi tra i due, Hank prende la mira e uccide Tuco con un colpo alla testa.
Jesse minaccia di morte i due tossici nel caso in cui non gli dovessero restituire i soldi o la merce rubata. I due ammettono di avere consumato parte della merce e perso il resto. Jesse, cercando di mostrarsi spietato, intima ai due di farsi dare tutto ciò che hanno addosso, ma riesce a ricavarne pochissimi grammi di droga. Spooge, però, porta Jesse in cortile, dove gli mostra un bancomat appena rubato da un minimarket (con annesso omicidio), che si spera contenere molto denaro. Tuttavia né Spooge né Jesse riescono ad aprire la cassaforte a martellate; inoltre approfittando di un momento di distrazione, la moglie di Spooge colpisce Jesse alla testa, mettendolo fuori gioco.
Ci sono vari modi di vincere una corsa, quello di Rohan Dennis oggi al Tour Down Under è stato un concentrato di forza, intelligenza, tempismo e spietatezza: in un finale in cui il corridore della Jumbo-Visma si era involato insieme ai quattro con cui nei prossimi giorni si giocherà la generale (che ora guida, insidiato da vicinissimo da un Jay Vine più che notevole), proprio a lui i compagni di fuga hanno lasciato il compito di stoppare una fagianata di Jai Hindley potenzialmente vincente. E lui, che quando decide di fare una cosa la fa bene, non si è limitato a chiudere sul connazionale ma ha rilanciato, vincendo e avanzando una seria candidatura al successo finale. Dipenderà da come reagirà domani alle pendenze di Corkscrew, ma di sicuro il Rohan visto oggi ha mostrato di avere le carte in tavola per respingere gli inevitabili assalti che subirà.
Dopo aver avuto fino a 1'30" di margine, il kazako è transitato al Gpm di Parawa Hill (-68) con un minutino sul gruppo anticipato da Covi, interessato ai punti Gpm in una sfida aperta col detentore della relativa maglia Plapp, transitato per terzo; poi il buon Gruzdev è stato raggiunto ai -64, e a questo punto la tappa s'è addormentata per una quarantina di chilometri in cui non è successo più niente. Nemmeno la classica, immancabile caduta (ai -30) ha causato danni, a parte un po' di contrarietà nei coinvolti: Nikias Arndt (Bahrain), Mattia Cattaneo e Stan van Tricht (Soudal), Dion Smith (Intermarché) e Lluís Mas (Movistar).
Il caso Blanco ha tenuto banco anche in sala stampa in occasione della conferenza di questa mattina. Dopo la tragica non esibizione di ieri sera, Amadeus ha voluto fare chiarezza in merito a quanto accaduto nella serata di ieri. A causa di un problema audio, Blanco è andato fuori di testa e ha iniziato a colpire le rose che erano sul palco suscitando il disappunto del pubblico in sala.
Serata da dimenticare per la squadra di Pirlo, vittoriosa 3-2 sul Porto ma fuori agli ottavi di Champions. Si è trattato della seconda eliminazione di fila a questo punto della competizione, filotto mai accaduto in precedenza nella storia del club. Un traguardo negativo nonostante uno strepitoso Chiesa, protagonista dai numeri eccellenti a differenza di Cristiano Ronaldo
Il St Pauli non aveva ancora vinto in trasferta in questo campionato, non vinceva in trasferta da febbraio 2022 (quasi un anno) e non vinceva senza subire reti da quasi due anni. Bastano queste statistiche per raccontare l'importanza di questo successo in Franconia contro un avversario diretto avversario per la salvezza (ora sono due le lunghezze di vantaggio sulla zona rossa ma ci sono 7 squadre dietro). Fabian Hürzeler esordisce sulla panchina del St Pauli con una vittoria convincente, senza troppi pericoli corsi dietro e con un secondo tempo tatticamente gagliardo in grado di spezzare il ritmo degli avversari e di non far abbassare quasi mai la squadra.
33' pt Medic porta gli ospiti in vantaggio con un colpo di testa sugli sviliuppi di uno stranissimo calcio d'angolo, con la palla gestita sempre fuori dall'area del St Pauli, poi cross nel mezzo e il difensore sanktpauliano salta in alto e la mette nel palo opposto nell'angolino! Vantaggio pirata!
"Hai reagito in maniera così forte, io stavo solo scherzando, invece tu sei andata fuori di testa quando te ne ho parlato. Per questo poi ho voluto inserire la scena nel finale, è colpa tua se l'abbiamo girata" ha spiegato infatti il regista. Alla fine il bacio c'è stato, mentre dietro le quinte i genitori di Sadie e Caleb stavano ad osservare.
Krasinski, ovviamente, si è presentato in Doctor Strange nel Multiverso della Follia come la versione di Reed Richards di Terra-838, che in questo mondo fa parte degli Illuminati. Come successo per i suoi amici, che non sono durati più di qualche minuto in quello che è un cameo prolungato, Reed incontra un triste epilogo per mano di Wanda. Succede subito dopo aver fatto esplodere la testa di Black Bolt, ma prima che il corpo della povera Captain Carter sia tagliato a metà dal suo stesso scudo e che Captain Marvel venga apparentemente schiacciata a morte. Reed viene letteralmente affettato da Wanda, ma naturalmente trattandosi del multiverso, è possibile che Krasinski possa tornare in futuro come una versione differente del medesimo personaggio.
Dopo Parigi, anche Saint Louis, sede delle Olimpiadi del 1904, aveva ospitato a titolo ufficioso un torneo calcistico, ma si era trattato di un evento assai modesto e limitato all'area nordamericana, nel quale il Canada aveva prevalso sugli Stati Uniti. La linea britannica, tesa a fare del torneo olimpico un vero confronto mondiale, si affermò, com'era logico, nei Giochi del 1908, ospitati a Londra, che segnarono l'ingresso ufficiale del calcio nel programma del CIO. Ormai si giocavano regolari campionati nazionali in tutta Europa e in Sud America e si stavano moltiplicando, sia pure in modo spontaneo e caotico, i confronti internazionali. Le Olimpiadi, però, esigevano dai partecipanti lo status di dilettante puro e questo si rivelò presto un ostacolo. Non tutti i paesi, infatti, potevano godere dell'esemplare organizzazione del calcio inglese, dove, a livello di prima divisione, dilettanti e professionisti erano in grado di coesistere senza traumi di sorta. Così il giocatore più forte, famoso e rappresentativo della nazionale olimpica inglese (che vinse, ovviamente, la medaglia d'oro, battendo in finale la sorprendente Danimarca) era Vivien Jack Woodward (architetto di successo), autentico dilettante, ma allo stesso tempo un tiratore formidabile, in grado di ricoprire tutti i ruoli d'attacco.
Alle successive Olimpiadi del 1912, a Stoccolma, prese parte anche l'Italia, che era entrata nella FIFA nel 1905 e aveva iniziato la sua attività internazionale nel 1910 con una netta vittoria sulla Francia. Ben 11 furono le nazioni partecipanti, ma la competizione restava confinata in ambito europeo, senza poter svolgere, come invece era in programma, il ruolo di un Campionato del Mondo, perché le fortissime rappresentative sudamericane erano penalizzate dalle difficili comunicazioni del tempo. Infatti, fra il viaggio di andata e ritorno in piroscafo e la durata del torneo, per Argentina, Uruguay e Brasile si trattava di un impegno di due mesi abbondanti, eccessivo per un dilettante, vero o presunto che fosse. L'Inghilterra vinse ancora, e ancora in finale sui danesi. Il suo asso era Ivan Sharpe, degno erede di Woodward. Il riscontro storico è importante, perché fu questa l'ultima competizione internazionale vinta dagli inglesi sino ai Mondiali di Londra del 1966, ben 54 anni più tardi. Quanto all'Italia, affidata al giovane Vittorio Pozzo, fu eliminata dalla Finlandia, ma batté i padroni di casa svedesi nel torneo di consolazione, ottenendo nella circostanza il primo successo all'estero della sua storia. Abbandonata la divisa bianca delle origini, la squadra già indossava la maglia azzurra divenuta poi tradizionale. Pochi giorni dopo il successo sulla Svezia, la nazionale italiana fu però battuta dall'Austria con il netto punteggio di 5-1. Secondo la poco ortodossa spiegazione fornita da Pozzo, l'esito non esaltante della spedizione era da imputare allo scarso impegno negli allenamenti dei calciatori italiani, distratti dai 'liberi costumi' del Nord Europa. Fu, questa, l'ultima Olimpiade prima che la grande guerra imponesse un lungo arresto all'attività sportiva nel Vecchio Continente.
La sconfitta degli imperi centrali e il nuovo ordine europeo nato dalla Conferenza di Versailles ebbero una diretta ripercussione anche sul panorama calcistico. Austria, Germania e Ungheria furono escluse dalle Olimpiadi del 1920, che si tennero in Belgio, ad Anversa, mentre dallo sfacelo dell'impero asburgico era nata nel 1918 la Cecoslovacchia. Con i due fuoriclasse Janda e Kada, la nuova arrivata fu la vera rivelazione del torneo: avrebbe vinto la medaglia d'oro se, nella finale contro il Belgio, non avesse abbandonato il campo per protesta contro un arbitraggio sfacciatamente favorevole ai padroni di casa, venendo quindi automaticamente esclusa dalla classifica. Destò stupore la sconfitta dell'Inghilterra a opera della Norvegia, mentre fece il suo debutto internazionale la Spagna (che ad Anversa presentò il miglior portiere del mondo, il leggendario Ricardo Zamora) dove, pur svolgendosi una regolare attività calcistica interna sin dagli ultimi anni del 19 secolo, le rivalità municipali avevano fino a quel momento impedito di dar vita a una rappresentativa nazionale. La presenza dell'Egitto, infine, segnò l'ingresso dell'Africa nel calcio al più alto livello. 041b061a72